THÉRÈSE DESQUEYROUX di FRANÇOISE MAURIAC

THÉRÈSE DESQUEYROUXSi apre una porta.

“Potete uscire: non c’è nessuno.”

 

Thérèse Desqueyroux è libera. Assolta dall’imputazione di tentato omicidio premeditato per avvelenamento nei confronti di Bernard, il marito che l’ha scagionata solo per evitare lo scandalo e per proteggere la figlia, esce dal Palazzo di Giustizia.

François Mauriac ci offre con Thérèse Desqueyroux una grande figura romanzesca al pari della Principessa di Clèves, della Nuova Eloisa, di Madame Bovary,  di Anna Karenina. Nel treno che la riporta a casa, a Argelouse nelle Landes (distretto della regione dell’Aquitania),  sull’Oceano Atlantico, Thérèse rivive all’incubo vissuto e pensa a quello che dirà la sera al marito, le ragioni del suo atto, le sue erranze mentali, il suo disgusto. È un viaggio a ritroso di ricordi in un passato vicino e in un presente che la giudicherà un’altra volta ma senza assoluzione. Questo “Angelo nero”, questa donna dal piccolo volto pallido e inespressivo si avvia  al vero giudizio, quello che la giustizia non ha potuto esercitare: quello impietoso della sua famiglia piccolo borghese  in quel deserto dell’anima che è Argelouse, e la sua casa. Casa che le viene interdetta,  come le vietano di vedere Marie, sua figlia, praticamente sequestrata nella sua camera e guardata a vista. Le sono concesse le sigarette, è un’accanita fumatrice. Può fare delle passeggiate e la domenica andare alla Messa con il marito per salvaguardare le apparenze. Marito che non ha mai amato, un signorotto di paese nel quale ha cercato invano un rifugio. Solo un matrimonio di interesse di due patrimoni congiunti.  Thérèse misura il vuoto del suo matrimonio, il suo gesto criminale, l’apparenza del perdono, dura e fredda seziona il suo cuore con una lama affilata, freme di una passione contenuta e sa che questa non potrà esprimersi a Argelouse, realmente una terra estrema dove non è possibile proseguire. Trova la giustificazione del suo gesto senza rimorsi nell’immenso disordine che è la sua vita e nell’abisso dove cadono le sue aspirazioni.  Nella scrittura di Mauriac, si può leggere un lungo articolo giudiziario.  Un’esposizione di  ricordi e riflessioni, che mette a nudo il vero delitto di questa sposa di provincia. Non è colpevole  dell’attentato alla vita del marito, ma è colpevole di non adattarsi a un’esistenza stabilita da altri. È colpevole per aver osato quello che altri non avrebbero compiuto. Alla fine il marito la lascia libera di andarsene e tentare di uscire da una lunga notte oscura.

François Mauriac (1885-1970), scrittore cattolico francese, accademico di Francia e premio Nobel per la letteratura nel 1952, ha scritto moltissimo  descrivendo con maestrìa rara il groviglio di tenebra della provincia francese. Dei suoi grandi romanzi in lingua italiana è stato ristampato da Adelphi nel 2009 solo Thérèse Desqueyroux: chissà che nel tempo venga ripubblicato il “proseguo” che è La fine della notte dove ritroviamo Thérèse con la sua parte di solitudine maledetta e disperata,  solitudine che ognuno di noi porta in  sé.

In due parole: il viaggio della sposa in nero.

Scheda di CARLO MARTEGANI

FRANÇOISE MAURIAC
THÉRÈSE DESQUEYROUX

Editore: ADELPHIAGGIUNGI AL CARRELLO
Traduzione italiana a cura di Laura Frausin Guarino
Numero di pagine: 139
Prezzo: € 16,00
NICEPRICE € 14,40 – SCONTO -10%


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