UN CASO DI COSCIENZA di LALLA ROMANO

UN CASO DI COSCIENZAUn caso di coscienza narra una storia vera, che ebbe luogo a Milano, in una scuola media femminile, ancora di stampo risorgimentale, la «Costanza Arconati», dove la scrittrice insegnò dal 1947 al 1959. Nella sua qualità di insegnante, facente parte del Consiglio di presidenza, fu convocata per intervenire in una questione disciplinare. Si trattava di questo: una collega, Mimma Capodieci (cui il libro è dedicato), venne sospesa da scuola, oltre che incriminata dalla Magistratura, con una precisa accusa formulata da un’assistente sociale che aveva “fatto il suo dovere”. La Capodieci, aderente ai Testimoni di Cristo (altra cosa dai Testimoni di Geova) si era opposta per le sue convinzioni religiose  a una trasfusione di sangue ordinata dal medico per suo figlio. Scandito in brevi, rigorosi capitoli (“La chiamata”, “L’accusa”, L’imputata” ecc.), Un caso di coscienza mette in luce, attraverso i personaggi istituzionali, un’epoca, un mondo che la scrittrice guarda con lucidità, ma anche con quel suo particolare senso dell’ironia, quella rapidità nell’afferrare il grottesco che fanno grande la sua prosa. L’accusata verrà processata e la testimonianza della professoressa Romano, da subito schierata al suo fianco, sarà un po’ irruente, ben poco storicizzata e meditata, un po’ da fool, come dice lei stessa, da buffone; ma risulterà fondamentale per scagionare Mimma Capodieci e farle riavere la custodia del bambino che le era stata sottratta.

È questo un libretto essenziale, vero viatico per la conoscenza di Lalla Romano, come autrice di opere famose quali Le parole tra noi leggere e La penombra che abbiamo attraversato, e come persona. Come personaggio, anzi, indimenticabile, che narra con la sua passione umana e civile ciò che accadde nella sua coscienza, proprio lei che rifuggiva dal “troppo umano”, ma che amava le piccole storie, le uniche che esistano davvero. Sulla sua partecipazione alla storia di Mimma, Lalla Romano ricorda anche il marito Innocenzo, che certo fu d’accordo con lei sulla necessità di schierarsi. “Avevo imparato da lui che non bisogna tirarsi indietro.”

Quel caso fu definito dalla scrittrice un “quasi saggio su me stessa, su quegli anni scelbiani, su una schiera di figure, le colleghe, il preside, il giudice, l’ispettore, balenanti ed appena intraviste”.

Questo breve testo di Lalla Romano (1996-2001), oggi di difficile reperibilità come quasi  tutte le sue opere, risulta esemplare per almeno due motivi: la vicenda narrata, significativa degli anni in cui si svolse (gli  anni ’50) è una sorta di presa diretta sulla personalità dell’autrice: grande e amata scrittrice, letterata, traduttrice, pittrice.

In due parole: una storia vera che interpella le categorie dell’onestà, dell’anticonformismo, della solidarietà.

Scheda di GABRIELLA D’INA

LALLA ROMANO
UN CASO DI COSCIENZA

Editore: BOLLATI BORINGHIERIAGGIUNGI AL CARRELLO
Numero di pagine: 64
Prezzo: € 9,30
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