IL GIOCATORE di FEDOR DOSTOEVSKIJ

IL GIOCATOREDostoevskij ha creato con questo racconto un affresco inarrivabile di quel mondo, legato al gioco d’azzardo e ai Casinò, che lui ben conosceva, essendo stato egli stesso giocatore.
Ma Il giocatore è, in realtà, un’occasione impareggiabile che Dostoevskij si dà e ci dà per “denudare” le miserie, gli opportunismi, le meschinerie, le debolezze, le pusillanimità, le ipocrisie dei numerosi personaggi che animano il racconto e del “bel mondo” in cui vivono e a cui appartengono. Personaggi che perseguiranno ostinatamente i loro comportamenti di persone irrisolte e/o ciniche, pronte ad allearsi l’un con l’altra ma anche ad “usarsi” l’un contro l’altra. Perché su tutto domina e tutti sono dominati da un’unica cosa: la vanità. È la vanità che crea la sete di denaro, la ricerca ossessiva di sfarzo e di apparenza, il vivere al di sopra delle proprie possibilità, la fissazione per il mantenimento di un’altisonante immagine pubblica, la smania stessa del gioco e la brama delle ripetute vincite, la tendenza a compiacere gli altri e ad adeguarsi ai voleri altrui, ed è infine la vanità che conduce a sacrificare affetti e ogni più elementare forma di umanità pur di poter parassitariamente affermare se stessi. Il gioco d’azzardo diventa, in tal senso, una metafora di una concezione della vita vissuta tutta come un azzardo. I personaggi rappresentati da Dostoevskij non ricercano infatti un anche legittimo successo con i propri effettivi mezzi e talenti, giacché non hanno alcun mezzo e talento proprio, bensì ricercano spasmodicamente il successo sfruttando e speculando sull’attesa del verificarsi di eventi esterni a loro, su cui il caso gioca un ruolo decisivo così come lo gioca nella roulette. Ambientato in una fittizia città termale tedesca il cui nome Roulettenburg evoca la vocazione del luogo, Il giocatore è pieno di personaggi tutti legati a doppio filo tra loro.
Aleksej Ivanovic, il narratore, nonché colui che più di ogni altro finirà preda dell’accanimento del gioco, fa da precettore dei due bambini di un generale russo il quale è sul lastrico, anche se non lo dà a vedere, avendo ipotecato tutti i suoi beni a favore dell’ambiguo marchese des Grieux. Di costui è innamorata Polina, figliastra del generale ma di cui a sua volta è innamorato Aleksej, il quale si spende e si prodiga a suo favore, giocando e procurandole somme per mitigare la difficile situazione finanziaria sua e del generale suo patrigno. Questi, a sua volta, è innamorato della spregiudicata M.lle Blanche, una giovane francese “professionista” di quel mondo, interessata al generale nella misura in cui egli riesca a entrare in possesso della famosa eredità, che dovrebbe provenire dalla morte della grandiosamente narrata figura della “nonna” (le relative pagine valgono da sole la lettura del racconto). Ma il caso, così come avviene al tavolo da gioco, gioca un brutto scherzo e fa piombare la coriacea, implacabile, capricciosa e incontrollabile “nonna” là, proprio tra coloro che ne attendevano la morte, scombussolando i loro piani e atterrendoli alla vista delle man mano sempre più ingenti perdite che la “nonna” subisce, essendosi ella invaghita follemente della roulette, mettendo così a repentaglio l’integrità del tanto agognato patrimonio.
Le perdite di gioco contratte dalla “nonna” e il suo precipitoso ritorno a Mosca innescano una reazione a catena le cui conseguenze lascio scoprire ai lettori, dati i loro esiti rocamboleschi.
A rendere quest’intreccio così aggrovigliato, avvincente e al tempo stesso drammatico è la qualità della narrazione di Dostoevskij che alterna i toni del tragico e del comico, che mischia disperazione e senso del beffardo, dove ironia e sarcasmo trapelano anche nelle pagine più feroci. Pure da un punto di vista stilistico Il giocatore ricalca, con questo susseguirsi di alti e bassi, quello stesso andamento tipico del gioco d’azzardo dove il passare “dalle stelle alle stalle” è all’ordine del giorno ed è questo il vero dramma che Dostoevskij illumina.

In due parole: quando la vita diventa una vita d’azzardo.

Scheda di RAFFAELE SANTORO

FEDOR DOSTOEVSKIJ
IL GIOCATORE

Traduzione di Serena Prina
Editore: FELTRINELLIAGGIUNGI AL CARRELLO
Numero di pagine: 240
Prezzo: € 8,00
NICEPRICE € 6,40 – SCONTO -15%


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