LO STRANIERO di ALBERT CAMUS

LO STRANIEROLo straniero è considerato da molti il capolavoro letterario di Camus (1913-1960; premio Nobel 1957). Già l’incipit è uno fra i più celebri di tutta la letteratura del ‘900: “Oggi è morta mia mamma. O forse ieri, non so”. Scritto a soli 29 anni e ambientato in quell’Algeria dove Camus nacque, Lo straniero è un romanzo intriso di profonda umanità ma anche radicale e spietato per quell’indifferenza bruciante e assoluta che lo pervade. Il protagonista è un giovane francese, Meursault (M.), il quale al funerale della mamma, morta nell’ospizio in cui era ricoverata e presso cui egli si reca, dà a tutti la sensazione di non essere rimasto davvero turbato per quella morte, assiste a quel funerale, non vi partecipa. Egli appare, da subito, come fosse uno “straniero”, cioè un estraneo a tutto. E M. non fa niente per allontanare da sé questa impressione perché egli fondamentalmente si sente proprio così: un estraneo verso il mondo e la società ed è per questo che vive rinchiuso e isolato in quella sua indifferenza, inerme ma anche inerte. M. sarà così anche con Maria, una giovane donna conosciuta poco dopo, con cui ha una relazione ma senza provare vero amore e lo sarà anche con quegli amici che frequenta con distaccata indolenza e con cui un giorno va in spiaggia dove in modo fortuito e assurdo uccide un arabo. Messo in prigione M. verrà processato e nonostante gli sforzi del suo avvocato e gli argomenti a suo favore che pure potrebbe addurre egli non farà niente per difendersi e salvarsi e verrà condannato a morte. Rifiuterà anche il perdono attraverso Dio, allontanando il prete che lo va a visitare. Eppure, in questa apparente insensibilità, M. non è un uomo arido, votato all’autodistruzione, ma è un uomo che afferma con quel suo grido muto il suo diritto a esistere così com’è. A essere accettato per come egli è senza che questo configuri una colpa e susciti giudizi morali. L’indifferenza di M. è indifferenza alle “regole del gioco” che vorrebbero che lui dicesse e facesse quello che gli altri vorrebbero. Sono la sua mancanza di contrizione, di rimorsi, di senso di colpa, di pentimento, di rispetto del conformismo che danno fastidio in lui e che lo condanneranno. È il suo rifiuto di fingere a renderlo insopportabile. Non è il suo delitto che verrà punito in quel processo ma è lui come uomo. M. esprime quindi una volontà di liberazione che rimette al centro l’umano nella sua essenzialità e, in questo senso, fu lo stesso Camus a declinare con chiarezza questo punto: “M. non è un relitto, ma un uomo povero e nudo. Lungi dall’essere privo di qualsiasi sensibilità è attanagliato dalla passione dell’assoluto e della verità… Avevo provato a raffigurare nel mio personaggio l’unico Cristo che meritiamo”. In M. quindi non c’è disprezzo per la vita, egli sta al mondo finché può, ma a modo suo ed è proprio quella sua ostinazione che lo rende vivo, seppure senza illusioni e nel più totale disincanto: “liberato dalla speranza” e aperto “alla dolce indifferenza del mondo” come lui stesso dice. E quella perdita dell’innocenza che tale appare agli occhi del mondo contiene un fondo di innocenza assoluta, perché M. è quanto di più lontano ci possa essere dalla violenza e da ogni sua forma. È il luccichio della lama del coltello che l’arabo mulina di fronte a lui, sotto quel sole accecante e senz’ombra che induce M. a sparare e a ucciderlo. Ma questa è una reazione, non è un atto di volontà. M. infatti non prova alcuna colpa non solo perché è estraneo a quella colpa ma perché è e sa di essere un puro e proprio perché sa di esserlo non ha bisogno di dirlo. In conclusione M., che appare a tutti come un uomo privo di coscienza, pagherà proprio per aver voluto fino in fondo affermare e rispettare la sua coscienza, perché, come ha affermato Claudio Magris in un suo articolo, Camus ci insegna che “è con un no, con una posizione “contro” qualcosa che cominciano la libertà e la dignità”.

In due parole: uno dei grandi romanzi del ‘900, asciutto ed essenziale nella forma, profondo e alto nei contenuti.”

Scheda di RAFFAELE SANTORO

ALBERT CAMUS
LO STRANIERO

Traduzione a cura di Alberto Zevi
Editore: BOMPIANIAGGIUNGI AL CARRELLO
Numero di pagine: 176
Prezzo: € 8,90
NICEPRICE € 7,57 – SCONTO -15%


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